La Fontana Monumentale del Petrucci è costituita da elementi in pietra di Apricena (le tre colonne, la vasca superiore triangolare, i conci del bordo superiore della vasca esagonale e i blocchi del cordone perimetrale circolare), e sculture in bronzo fuso (il nudo femminile centrale e i tre pesci sulla sommità delle colonne).
La vasca esagonale attualmente presente è una ricostruzione in calcestruzzo armato, presumibilmente degli anni Ottanta, rivestita internamente da uno strato cementizio impermeabilizzato. Nella nuova collocazione in villa comunale, il monumento, con la vasca trasformata in fioriera, era circondato da sedute perimetrali in muratura rivestite con lastre segate di pietra di Apricena. Il marciapiede perimetrale che sostituiva l’aiuola del progetto originario era costituito da blocchetti di pietra lavata mentre il cordolo di circonferenza è quello originario in conci di pietra risalenti probabilmente al 1936/37.
Le tre colonne in pietra. Esse sono state realizzate mediante la sovrapposizione di conci cilindrici incollati l’uno sull’altro. Al centro delle tre colonne vi è un tubo, in rame del diametro di 10 mm, per consentire il passaggio dell’acqua che fuoriesce dalla sommità di ciascuna colonna attraverso un tubicino nascosto all’interno della bocca della scultura ittica ivi collocata. Sull’estremo opposto di ciascuna colonna vi è una base cilindrica di diametro maggiore rispetto al fusto, sulla quale sono incisi rispettivamente su ciascuna colonna il nome del progettista, dello scultore e l’anno di completamento dell’opera con cenno all’amministrazione comunale del tempo. Epoca di realizzazione: presumibilmente 1937 circa.
La vasca superiore triangolare. Incastrata sul fusto delle tre colonne che diventano per essa elemento di sostegno, ha bordi stondati e privi di spigoli e presenta un gocciolatoio sagomato in corrispondenza di ciascuno dei tre vertici del triangolo. Al centro di questa vasca è istallata la scultura del nudo femminile. Essa raccoglie l’acqua proveniente dalla bocca dei tre pesci, in alto, che si riversava sulla stessa scultura e, attraverso i tre gocciolatoi versa l’acqua nella vasca inferiore esagonale. Epoca di realizzazione: presumibilmente 1937 circa.
I bordi della vasca inferiore esagonale. Essi sono disposti sul muretto in calcestruzzo armato costituente la vasca esagonale, costituiti da conci sagomati di pietra di Apricena affiancati l’uno all’altro di testata e lavorati al puntillo fine. Epoca di realizzazione dei conci: presumibilmente 1937 circa.
Il cordone esterno del marciapiede perimetrale. Come i bordi della vasca inferiore, esso è costituito da conci sagomati di pietra di Apricena affiancati l’uno all’altro di testata e lavorati al puntillo fine. Epoca di realizzazione dei conci: presumibilmente 1937 circa.
La scultura di nudo femminile in bronzo fuso. Caratterizzato dalla texture ottenuta con la spugnatura, caratteristica delle numerose opere scultoree dello Schiavone, il corpo femminile è come “frammentato in centinaia di piccoli fori che danno la sensazione di squame, così da percepire la donna come una sirena che si stia lavando”. Il modello dal quale furono tratti i calchi è stato realizzato in argilla dallo scultore Nicola Schiavone ed è conservato nel museo civico di Torremaggiore. La statua venne fusa a Milano, presso la Fonderia artistica Battaglia, la stessa fonderia dove molti noti scultori del ‘900 hanno realizzato le loro opere, fra questi ricordiamo Umberto Boccioni, Adolfo Wildt, Marino Marini e Arturo Martini. Epoca di realizzazione: 1955-56.
Le sculture dei tre pesci in bronzo fuso. A differenza della statua in bronzo, i tre pesci identici, ottenuti da uno stesso modello in argilla, ubicati sulla sommità delle tre colonne sono stati realizzati, sempre da N. Schiavone, seguendo fedelmente il progetto dell’architetto Concezio Petrucci del 1930. Furono fusi presso la medesima fonderia milanese, contestualmente alla statua del nudo femminile. Epoca di realizzazione: 1955-56.
La ringhiera perimetrale in ferro battuto. E’ stata disegnata e realizzata nel 1955-56 in ferro battuto dal fabbro Vittorio Cinquepalmi di Torremaggiore, come si evince dalla Deliberazione di Giunta Comunale del 2 marzo 1956, per l’acquisto e l’istallazione della stessa. Il manufatto non era in realtà previsto dal progetto del Petrucci ma la sua presenza si rivelò subito necessaria per evitare l’accesso all’aiuola e soprattutto alla vasca di animali randagi. L’acquisto fu deliberato infatti per sostituire il primo manufatto rudimentale costruito con paletti di legno e filo spinato. Dopo la rimozione della fontana da piazza Aldo Moro, nel 1985, la ringhiera in ferro battuto è stata collocata nel giardino delle scuole elementari in via Piave, da dove è stata recuperata per la sua ricollocazione definitiva intorno alla Fontana in Piazza Aldo Moro.
G. Piemontese, Arte e artisti nelle architetture di Concezio Petrucci in A. Cucciolla, Vecchie città/ Città nuove Concezio Petrucci 1926-1946, Bari 2006. Gianfranco Piemontese, Nicola Schiavone, scultore pittore e architetto del 900 – Claudio Grenzi Editore, Foggia 2013 Deliberazione del Podestà n. 55 - giugno 1930 – Registro delle Deliberazioni dal n. 77 del 1925 al n. 63 del 1930 - Archivio Comune di San Paolo di Civitate Deliberazione del Podestà n. 110 del 1936 – Registro delle Deliberazioni del 1936 - Archivio Comune di San Paolo di Civitate Deliberazione di Giunta Comunale n. 09 del 13 maggio 1954 – Registro delle Deliberazioni di Giunta Comunale del 1954 - Archivio Comune di San Paolo di Civitate Deliberazione di Giunta Comunale n. 10 del 26 aprile 1955 – Registro delle Deliberazioni di Giunta Comunale del 1955 - Archivio Comune di San Paolo di Civitate Deliberazione di Giunta Comunale del 2 marzo 1956 – Verbale n. 5 – Registro delle Deliberazioni della Giunta Comunale del 1956 - Archivio Comune di San Paolo di Civitate Eliografia di Elaborato grafico a firma di Concezio Petrucci – Ufficio Tecnico Comune di San Paolo di Civitate – maggio 1930